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Dina Forniture - Sterilizzazione strumenti medici

La sterilizzazione dei dispostivi medici e l’autoclave a vapore

La sterilizzazione dei dispositivi medici rappresenta uno degli aspetti più importanti nel processo di prevenzione e di controllo delle infezioni all’interno di una struttura sanitaria.

I principali metodi di sterilizzazione utilizzati in ambito sanitario sono quelli che prevedono l’impiego di ossido di etilene, perossido di idrogeno, acido peracetico e vapore saturo.

Per quanto riguarda la sterilizzazione con mezzi chimici, l’unico ancora in uso è, come detto, l’Ossido di etilene o etossido (EtO).

Questo metodo è utilizzato soprattutto in ambito ospedaliero considerando la sua pericolosità: l’etilene infatti è un gas esplosivo e infiammabile e il suo impiego presenta una serie di limiti legati al costo, alla tossicità, ai lunghi tempi richiesti dal processo di sterilizzazione e di aerazione e all’impiego di personale dotato di patente per la manipolazione di gas tossici.

La sterilizzazione con Perossido di Idrogeno, rappresenta una delle tecniche più avanzate e consiste nell’applicazione di perossido di idrogeno allo stato gassoso in presenza di un forte campo elettrico.

Il vantaggio è dovuto al fatto che si può preservare la sterilità fino a 12 mesi e che si tratta di un gas assolutamente non tossico (genera solo acqua e ossigeno) che può essere utilizzato praticamente su ogni materiale sanitario.

L’acido peracetico invece è noto per le sue proprietà antimicrobiche, anche a minime concentrazioni, che lo rendono particolarmente adatto alla sterilizzazione di tutti quegli strumenti per i quali è richiesta la sterilizzazione tra un utilizzo e l’altro.

Infine la sterilizzazione effettuata con vapore saturo, quella che presenta più vantaggi e che non  a caso è la tecnica più utilizzata.

Si tratta di un processo che sfrutta l’azione del vapore per eliminare i microrganismi, denaturandone le proteine e altre biomolecole.

Quando si utilizza il vapore saturo la sterilizzazione mediante autoclave  è sicuramente  la più diffusa ed è quella che consente di ottenere i migliori risultati, perché ha un’ottima capacità di penetrazione, non è tossica e, oltretutto, ha bassi costi di gestione.

Come funziona il processo di sterilizzazione mediante l’autoclave a vapore?

All’avvio dell’attività di sterilizzazione sull’autoclave viene eseguito un ciclo di riscaldamento che ha l’obiettivo di ripristinare le condizioni di efficacia sia del vapore sia della temperatura, seguito da un vuoto test (per verificare la tenuta della camera di sterilizzazione, assicurando che non entri aria durante le fasi di vuoto) e da un test per la verifica della penetrazione del vapore (per assicurarsi che il vapore penetri).

La terza fase di questa procedura preliminare è costituita dal Test Bowie & Dick che permette di verificare se la rimozione dell’aria si mantiene efficace e se il vapore è ancora in grado di penetrare all’interno della confezioni di materiale da sterilizzare.

Infine tocca all’Helix Test che analizza la capacità di rimozione dell’aria dai corpi cavi.

Una volta terminata questa fase preliminare, l’autoclave è pronto per passare alla sterilizzazione dei dispositivi.

Il ciclo completo di sterilizzazione avviene automaticamente ed è gestito da sofisticati computer.

Ecco le fasi dell’intero processo eseguito dall’autoclave:

– Vuoto iniziale o alto vuoto

– Vuoto frazionato

– Sterilizzazione

– Vuoto finale

– Asciugatura

– Bilanciamento barico

Responsabilità dell’operatore nel processo di sterilizzazione

È bene precisare che l’alto grado di affidabilità delle autoclavi computerizzate deve comunque essere sempre convalidato da personale competente prima che il materiale possa essere considerato “sterile” e quindi avviato al deposito e all’utilizzo.

La convalida consiste nella presa visione degli stampati, nella presa visione dell’avvenuto omogeneo viraggio del controllo chimico e nella codificazione dei cicli validi.

Il catalogo on line di Dina Forniture propone una serie di autoclavi  per la sterilizzazione dei dispositivi medici che si differenziano per la capacità e per il tipo di strumenti da sterilizzare.

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